EVENTO "Lo stato di salute della pratica sportiva in Emilia-Romagna"
Nella provincia di Rimini quasi 70.500 tesserati, il 35,7% sono donne. Il 26% dei riminesi pratica sport 2 o 3 volte alla settimana, cresce l’attività outdoor
La provincia di Rimini conta 70.492 tesserati a federazioni ed enti sportivi, pari al 20,86% degli abitanti del territorio. La percentuale di donne tesserate è del 35,73%, superiore alla media italiana che si ferma al 28,8%. Sono alcuni dei numeri che emergono dalla ricerca “Lo stato di salute della pratica sportiva in Emilia-Romagna”, un’indagine promossa dalla Regione e realizzata da SG Plus Ghiretti & Partners presentata ieri pomeriggio alla Palazzina Roma in piazzale Fellini davanti ad una nutrita rappresentanza del mondo sportivo riminese.
Ad intervenire alla presentazione Gian Maria Manghi, capo della segreteria politica della presidenza della Regione Emilia Romagna, la consigliera regionale Nadia Rossi, l’assessore allo sport del Comune di Rimini Moreno Maresi insieme alla dirigente comunale del settore Silvia Moni, il presidente del Coni provinciale Rodolfo Zavatta e Laura Vici e Francesco Barbini, rispettivamente ricercatrice e vicedirettore del Centro di Studi Avanzati sul Turismo dell’Università di Bologna.
Il report rimanda all’immagine di un settore in buono stato di salute, che ha saputo superare anche la fase più difficile di una pandemia che pure ha fatto sentire i suoi effetti, come dimostrano le difficoltà vissute in particolare dall’associazionismo di base.
Dai dati della ricerca è emerso che in Emilia Romagna il 39% della popolazione si dedica nel tempo libero a un’attività sportiva, sia che si tratta di un impegno continuativo o saltuario. Una percentuale superiore al dato medio nazionale (34,5%) e che sale al 73,2% considerando quanti svolgono una qualche attività fisica come fare passeggiate o andare in bicicletta, senza però una cadenza definita.
Per quanto riguarda Rimini, il 26% pratica sport in modo continuativo, cioè 2/3 volte alla settimana, in linea con la media nazionale. Il contraccolpo del Covid si è fatto sentire, con un calo del 26% degli atleti e il 13% delle società sportive attive, nel periodo dal 2017 al 2021.
Soffermandosi invece sull’impiantistica, nel territorio provinciale di Rimini si contano 1.069 spazi per l’attività sportiva, numero che si traduce in 4,4 impianti per 1.000 abitanti. Il 91% si ritiene soddisfatto delle strutture e il 74% ritiene sufficienti le aree outdoor a disposizione (media regionale 71%). Una indicazione questa molto importante se si pensa a come si è evoluta l’abitudine della pratica sportiva dopo la pandemia, con l’aumento dell’attività all’aria aperta e il calo in palestra e negli impianti “tradizionali”.
Ai due docenti del Campus di Rimini Laura Vici e Francesco Barbini è spettato il compito di integrare l’illustrazione del rapporto regionale con la presentazione delle ricerca dedicata all’analisi dell’impatto generale – economico, sociale e ambientale – degli eventi sportivi sul territorio condotta dall’Università di Bologna. In particolare la ricerca prende come caso di studio la Rimini Marathon, analizzando target dei partecipanti, spesa, grado di soddisfazione. Tra i dati, risulta molto incisivo l’aspetto della località scelta per lo svolgimento dell’evento e dunque della città di Rimini (4.4 su una scala da 1 a 5), con un elevato grado di soddisfazione (4.5 su una scala da 1 a 5). Il 72% degli intervistati alla domanda su un eventuale ritorno in vacanza a Rimini dà risposta affermativa. L’84% dei partecipanti all’evento sportivo provenienti da fuori territorio ha soggiornato in strutture alberghiere.
“Questi approfondimenti legati alle abitudini e alle tendenze di chi pratica sport sul nostro territorio sono strumenti utili per orientare le scelte amministrative in termini di investimenti, di urbanistica, di programmazione, intercettando il cambiamento di un settore in evoluzione – commenta l’assessore allo Sport Moreno Maresi – Dalla fotografia scattata dal report diffuso dalla regione emerge la conferma dell’accelerazione di un fenomeno che era già in atto, quello della crescita dello sport all’aperto, svolto in modo autonomo ma occasione di socializzazione e di aggregazione. Da qui deriva una sempre maggiore richiesta di impianti outdoor a cui la nostra amministrazione sta rispondendo attraverso una dotazione sempre più strutturata di spazi all’aperto, dalle palestre al Parco del Mare ai tanti campi e playground di quartiere, una infrastrutturazione che va anche ad arricchire la nostra offerta turistica. Allo stesso tempo cerchiamo di supportare le associazioni sportive della città, presidi fondamentali di comunità, attraverso contributi, agevolazioni anche col sostegno della Regione, che in questi mesi ha dimostrato un’attenzione particolare per lo sport come volano di crescita sociale ed economica".