Campus di Rimini, Università degli studi di Bologna
Aula 7, Complesso Alberti, via Quintino Sella 13
Nel corso del Settecento Rimini si apre all’Europa divenendo meta di artisti, viaggiatori e curiosi che vi giungono per conoscere le testimonianze archeologiche ed artistiche della città e per osservarne le realtà naturali riscoperte, filologicamente indagate e recentemente descritte.
Centro di una «erudizione-locale europea» (Raimondi), che si sviluppa in «dialogo continuo e straordinariamente aggiornato con l’Europa e con l’Europa illuminista» (Cantarutti), Rimini diviene tappa necessaria del Grand Tour da e verso Roma, lungo la costiera adriatica.
Scienza, arte, architettura e interessi eruditi fungono da catalizzatori e accendono i riflettori sulla città: in costante rapporto con Roma e con l’Alma Mater Studiorum, nel XVIII secolo Rimini conosce una bella vitalità grazie alla straordinaria personalità di eruditi e scienziati tra i quali, il medico Giovanni Bianchi (Rimini 1693-1775), rifondatore dei Lincei riminesi e archiatra pontificio, con i suoi più celebri discepoli (Giovanni Cristofano Amaduzzi, Gaetano Marini, Giuseppe Garampi) e personalità quali l’architetto Gianfrancesco Buonamici (Rimini 1692-Roma 1759), letterato e conoscitore d’antiquaria, accademico d’onore dell’Accademia Clementina di Bologna e dell’Accademia di San Luca a Roma.
Il pomeriggio di studi si propone di indagare con contributi originali ed inediti i diversi aspetti della cultura riminese e lo sguardo degli stranieri sulla città costiera: le testimonianze di viaggiatori e dilettanti dell’arte, il collezionismo antiquario, scientifico, il ruolo di architetti ed artisti negli scambi tra Italia e Europa.
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